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Una nuova proiezione del modello climatico CFSv2 alimenta l’ipotesi di un Natale sotto gelo e neve, con una possibile irruzione artica diretta verso l’Italia. È un semplice segnale o un primo campanello d’allarme? Ecco l’analisi completa. ⸻ Un dicembre ricco di incognite: il segnale del CFSv2 fa rumore Il mese di dicembre si avvicina al suo cuore più atteso, quello delle festività natalizie, e come ogni anno cresce la curiosità su cosa potrebbe accadere dal punto di vista meteorologico. Tra modelli, aggiornamenti e proiezioni più o meno affidabili, è il CFSv2, uno dei modelli climatici statunitensi più utilizzati per le tendenze a lungo termine, a far discutere: nelle ultime emissioni ha mostrato un segnale forte e inusuale, quello di una potente irruzione artica continentale in arrivo proprio nella settimana di Natale. ⸻ Cosa mostra davvero il modello CFSv2? La possibile irruzione artica Il modello americano evidenzia la possibilità di una discesa di aria gelida dalla Russia con traiettoria diretta verso l’Europa centrale e successivamente verso l’Italia. La massa d’aria individuata dal CFSv2 è di tipo artico-continentale, quella che in genere porta gelo intenso, temperature sottozero diffuse e neve fino in pianura nelle zone climaticamente più esposte. ⸻ Le zone coinvolte secondo la tendenza del modello Pur parlando di una proiezione a lunga distanza, quindi non di una previsione ufficiale, il segnale lanciato dal CFSv2 coinvolge diverse aree del Paese. L’Adriatico, come spesso accade nelle irruzioni da est, diventerebbe la porta d’ingresso ideale per nuclei gelidi e instabili capaci di generare fenomeni intensi e nevosi anche a quote molto basse. ⸻ Perché questo segnale potrebbe essere attendibile? Le condizioni emisferiche attuali mostrano un Vortice Polare non particolarmente compatto, con ondulazioni del getto pronte a innescare scambi meridiani e blocchi atlantici. ⸻ Ma attenzione: è solo una tendenza, non una previsione È fondamentale ricordare che il CFSv2 lavora su scala climatica, non previsionale. Il suo scopo non è prevedere eventi puntuali, ma segnalare potenzialità meteo legate ai grandi movimenti atmosferici. ⸻ Focus Puglia e Sud Italia: cosa potrebbe accadere Nel caso in cui l’irruzione artica individuata dal CFSv2 si concretizzasse, le regioni del Sud Italia, e in particolare la Puglia, potrebbero vivere condizioni pienamente invernali. Scenario ancora ipotetico, ma perfettamente coerente con un’irruzione artica continentale. ⸻ Conclusione Il CFSv2 ha lanciato un segnale forte: una potente irruzione artica verso Natale. ECCO le MAPPE DI CFSv2 previste ad 850hpa e 500hpa proprio per il giorno di NATALE 👉 LINK: MODELLO WRF-LAM METEOPUGLIA Leggi anche: NEVE su PUGLIA, BASILICATA, MOLISE e ABRUZZO, ma quando? Che tempo farà a NATALE? ECCO le prime proiezioni dei modelli VORTICE POLARE in seria difficoltà, ecco le possibili CONSEGUENZE ⸻ ✍🏻Autore: Matteo De Santis – Redazione Meteo Puglia (Analisi meteo)
Un segnale che non può passare inosservato nel panorama delle tendenze meteo a lunga scadenza.
Secondo queste proiezioni, se confermate da modelli più affidabili nel medio termine, l’Italia potrebbe trovarsi nel pieno della traiettoria fredda tra il 22 e il 26 dicembre, con un picco di gelo intorno alla Vigilia o a Natale.
In una prima fase, l’irruzione colpirebbe le regioni del Nord, dove l’aria gelida continentale può scorrere più agevolmente, favorendo scenari di nevicate anche a bassa quota o localmente in pianura.
Successivamente, il freddo scivolerebbe lungo l’Adriatico, colpendo in particolare:
• Friuli Venezia Giulia
• Veneto
• Emilia Romagna
• Marche
• Abruzzo
• Molise
• Puglia adriatica
Inoltre, la presenza di un graduale raffreddamento della Siberia, che rappresenta il serbatoio principale del gelo invernale, aumenta la probabilità che masse d’aria gelide possano muoversi verso l’Europa se il pattern barico lo consentirà.
Il CFSv2, pur essendo un modello sperimentale, a volte riesce a captare anticipatamente queste oscillazioni, fornendo tendenze preziose.
La possibile irruzione artica rimane dunque un segnale, non un evento confermato.
Solo quando i modelli a medio termine (ECMWF, GFS, ICON) convergeranno su uno schema simile, si potrà parlare con maggiore sicurezza di un Natale davvero gelido.
Il freddo proveniente dai Balcani colpirebbe in modo diretto l’Adriatico meridionale, favorendo:
• calo termico deciso, con valori diffusamente sotto la media
• venti tesi e gelidi da Nord e Nord-Est
• possibili nevicate fino in collina o localmente in pianura, soprattutto tra Gargano, Tavoliere, Murge, Valle d’Itria e Salento settentrionale
• instabilità accentuata con rovesci nevosi sparsi
Non una previsione, ma una tendenza che merita attenzione e che verrà seguita passo dopo passo nei prossimi aggiornamenti.
Se confermata, l’Italia — e in particolare l’Adriatico e il Sud — potrebbe vivere un Natale freddo, gelido e localmente nevoso.
